Ci sono andata. Anche quest’anno.
Vincendo il fastidio di ritrovarmi sola in mezzo a millemila persone. D’altra
parte ognuno ha i suoi limiti, e io sono ben lungi dal considerarmene priva!
Ad ogni modo, un’influenza semi
fulminante ha colto all’improvviso la mia compagna di mille avventure più o
meno culturali e, a meno di 12 ore dall’evento, ho messaggiato le fatidiche
parole “io però andrei lo
stesso”… conoscendomi, il condizionale era d’obbligo.
Fino all’ultimo la mia determinazione è
stata messa a dura prova da:
1)
consegna della borsa della piscina al meraviglioso nonno che, da tre anni a
questa parte, svolge egregiamente l’ingrato compito di seguire i miei figli
nell’attività sportiva;
2) figlio
neo-ottenne, la cui classe mi fregio di rappresentare, “mammaaaaaaaaaaaa!! La maestra ha detto che siamo messi molto male con
la carta igienica, i fazzoletti e lo scotteeeeeeex!!” Santi Numi, figlio
mio! Vi ho ricoperti di carta igienica meno di un mese faaaaa!
3)
telefonata da parte di una mamma della classe da me (im)meritatamente
rappresentata, per un dettagliatissimo resoconto circa l’esito negativo della
spedizione presso il Dirigente Scolastico;
4)
acquisto e consegna a scuola del materiale di cui al punto 2;
5)
fallimentare tentativo di intercettazione del Dirigente Scolastico e
conversazione telefonica con la segreteria didattica.
Ebbene… nonostante tutto ciò, alle 11 in
punto, con appena un’ora di ritardo sul ruolino di marcia, varcavo la porta di
ingresso del Palazzo dei Congressi dell’EUR e mi perdevo tra stand, libri,
libri, visi, voci, libri, sorrisi. E poi libri e ancora libri.
Ero talmente assorta che ho rischiato un
frontale con Zingaretti… No, non Luca, quell’altro!
Essendo il primo giorno, sono intervenute
anche le autorità a dare la loro benedizione. Lo so perché ho passato qualche
minuto di fronte al palco d’onore, ad ascoltare il discorso inaugurale. Poi
però, quando ho realizzato che tutto sommato non avessi chissà quanto tempo a
mia disposizione, ho preferito trascorrerlo tra gli stand che nell’area
conferenze.
Nella mia affannosa ricerca della scala
per salire al primo piano, mi sono imbattuta in un gruppo di liceali, alti
mezzo metro più della loro professoressa, e li ho sentiti implorare così: “Pr’ressorè, nnamo via! Se semo stufati tutti!!”
Viva la cultura, viva i giovani d’oggi! Però una risata m’è scappata, segno che
non sono poi così bacucca, babbiona e bacchettona.
E poi finalmente ho trovato loro! Gli
amici di CreativaMente, conosciuti al
“più libri più liberi” del 2010, e ritrovati più spumeggianti che mai! E,
mentre l’anno scorso Furto d’Autore, Parolandia e Tutta
un’altra storia ce li ha portati Babbo Natale, quest’anno sono tornata a
casa con una copia de Giro giro Mondo
autografata da niente popodimenoche
Emanuele Pessi, ovvero la Mente Creativa che ha
dato vita a CreativaMente!
L’immagine più bella? Vederli spiegare i
giochi con passione, chini sui tabelloni, con il gusto di coinvolgere
l’interessato di turno, a prescindere dall’eventuale vendita.
Mannaggia che in fiera ho preso solo un
gioco… vorrà dire che farò spese direttamente dallo shop on line.
Ho proseguito il mio giro, fermandomi qua
e là. Sfogliando libri, fermandomi a chiacchierare con gli espositori,
scattando qualche foto… Poche però!
E così ho conosciuto le ragazze di Deinotera Editrice, che mi hanno conquistata
con un sorriso e con il loro Fiocco di Neve e
il profumo delle terre lontane di Luli Gabrieli, di cui scriverò più
approfonditamente appena lo avrò terminato di leggere.
Mi sono innamorata del loro Progetto di
Lettura, rivolto alle scuole, che prevede tra le altre cose l’Incontro con
l’Autore. E mi sono ripromessa che, non appena la nostra scuola, che ha visto
un improvviso cambio di Dirigenza, con tutti gli annessi e connessi,
tornerà alla normalità, proverò a proporre questo interessante progetto alle
insegnanti dei miei figli (e non solo).
Ho ritrovato anche i ragazzi di VerdeneroEdizioni Ambiente, dai quali l’anno scorso presi, tra gli altri, le Confessioni di un eco consumatore, cui
periodicamente attingo informazioni preziose sul ciclo di vita dei nostri beni
di consumo.
Nonostante finora fossi riuscita a
tenermene a debita distanza, questa volta non ho potuto fare a meno di
avvicinarmi al tanto temuto e-book.
Sissignore, io faccio parte di quella nutrita schiera di lettori che devono
sentire il peso del volume, in mano e nella borsa, e l'inconfondibile odore
della carta stampata. Ma d’altra parte un anno e mezzo fa non sapevo cosa fosse
un blog, concepivo il cellulare con l’unico scopo di fare telefonate, e mi
portavo dietro un notebook da 16 pollici per inviare una mail dal parcheggio
della piscina!
Mentre l’anno scorso il box dell’e-book
era stato relegato nel gelido piano -1, di spalle all’area conferenze allestita
per pochi eletti, quest’anno è stato promosso al corridoio centrale con ben due
stand: Sony con il Reader ed
IBS, col suo leggo. E
niente, non c’è storia. Nella mia beata ignoranza, mi sento di poter affermare
che Sony batte tuttiglialtri 10 a 1. Intanto Reader ha uno schermo capacitivo mentre leggo ce l’ha resistivo,
ovvero il primo basta solo sfiorarlo e ti apre l’universo, il secondo ha
bisogno del pennino.
Reader ha non so quanti vocabolari, mentre leggo ha “solo” il dizionario di italiano. Però leggo una caratteristica
carina ce l’ha: il lettore vocale. Oddio, ancora è di quelli con la voce
metallica e, nell’era dei comici famosi che prestano la loro voce al Tom Tom,
la metallica non si può sentire! Però l’ho trovato geniale!
Mi era presa una mezza idea di chiederlo
a Babbo Natale ma, tra una cosa e l’altra, alla fine la letterina non l’ho
scritta. Vorrà dire che proverò a chiederlo ad Alessio per il mio compleanno,
sempre che, nel frattempo non mi venga in mente qualche altro desiderio!
Ore 15, il mio big bang personale aveva
detto STOP e mentre guadagnavo l’uscita
attraverso quel labirinto di stand, sale e corridoi, un poster appeso sulla
parete mobile della Zero91 ha catturato la mia attenzione “è contro l’editoria a pagamento”. Avrei anche potuto intuire cosa significasse, ma ho
voluto farmelo spiegare da una sorridente signorina, con la quale ho
chiacchierato più di venti minuti ma della quale, ahimé non ricordo il nome…
Anna forse?
Da qui me ne sono andata con una copia di
Camilla Portafortuna di Stefano
Ceccarelli sotto al braccio. Anche di questo libro lascerò una traccia appena
lo avrò finito. Per il momento posso dire che ne sto amando lo stile, pulito e
coinvolgente.
Avrei voluto portarmi via molto di più
ma, ahimé quest’anno, causa tagli vari, quasi nessun espositore aveva a
disposizione il POS, ovvero la possibilità di ricevere pagamenti tramite
bancomat o carta di credito e io, che se nel portafoglio mi trovo 10 euro la
considero una giornata particolare perché, se potessi, pagherei con carta di
credito persino il caffè, sono rimasta tristemente a bocca asciutta…
Nell’aria aleggiava la possibilità che
questa fosse la decima ed ultima edizione di Più Libri Più Liberi, invece io
spero di ritrovarmi qui, a un anno da oggi, a scrivere dell’undicesima edizione
della più importante fiera della Piccola e Media Editoria!
E se in futuro - per questa e altre divententi e interessanti avventure - ti servisse un ulteriore compagna di viaggio... fammi un fischio!!! ;)
RispondiEliminaIo cerco sempre compagne d'avventure... Odio proprio fare le cose da sola, 'n c'è gnente da fa'!! :D
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