Sono un paio d’ore che conto fino a 100 e continuerò così per le prossime tre.
Io lo so che il mio limite è l’assoluta mancanza di tatto e diplomazia, e invece per stasera mi servono dosi massicce di entrambi. Come faccio?
Oggi assemblea straordinaria in seconda elementare.
Parto prevenuta. Parto arrabbiata. Parto scoraggiata. Parto delusa.
E questo non è l’atteggiamento migliore per presentarsi al cospetto di coloro che sono preposti ad impartire una qualche istruzione ai nostri figli, lo so!
Perché l’unica alternativa ad un’insegnante priva di passione, incapace di coinvolgere ed interessare i suoi giovani alunni, concentrata solo a far rispettare i propri diritti deve essere una piena di idee ed iniziative ma devota all’antica pratica del “Mi sei simpatico, allora 10. Sei fastidioso, allora 5”?
Nella migliore delle ipotesi, una maestra equa ed equilibrata è destinata solo a pochi eletti.
In un sistema scolastico funzionante, invece, il 100% degli insegnanti sarebbe di serie A e i genitori avrebbero la libertà di esprimere le proprie opinioni/perplessità in un clima di serena collaborazione.
Ok! Ho finito di sognare. Torno con i piedi per terra…
Una cosa, però, me la domando praticamente da sempre. Gli insegnanti non dovrebbero imparare a valutare e a giudicare i loro alunni a prescindere dalle loro personali simpatie?
Altro che Platone, eh?
Ma io sono veramente convinta che nel 2011 maestri e professori (a qualsiasi livello) dovrebbero essere spinti dal sacro fuoco dell’insegnamento. Una vocazione in piena regola.
E invece ci ritroviamo a fronteggiare scaramucce e ripicche di bassa lega.
Se solo il Padreterno mi avesse dotata di tatto e diplomazia, stasera potrei esprimere, col candore che contraddistingue i diplomatici, la mia perplessità di fronte ad atteggiamenti sconsideratamente egoistici.
Come la chiamate, voi diplomatici, una persona che, noncurante del proprio ruolo sociale e professionale, pensi esclusivamente ai propri diritti e privilegi?
Come la chiamate, voi diplomatici, una persona che noncurante del proprio ruolo sociale e professionale, faccia il “bello e il cattivo tempo”, esercitando un “potere arbitrario”, nei confronti di individui ancora incapaci di discernere autonomamente il bianco dal nero? Se viene insegnato che il nero viene punito e il bianco è il giusto, come dovrebbe reagire un bambino “under 10” di fronte ad atteggiamenti incostanti e, per l’appunto, arbitrari?
Adesso è necessario che io sgombri la mente e mi prepari psicologicamente all’incontro.
Ho fatto un'altra dozzina di “contatine” fino a 100 e ho pranzato con camomilla e fette biscottate. No, non è vero, non ho proprio pranzato, visto che ho lo stomaco chiuso, perdindirindina!