lunedì 21 febbraio 2011

Last day and back home (27 di 365)



Non è un caso che io non sia riuscita a scrivere nulla sulla fine della vacanza e sul nostro rientro avvenuto, ormai, una settimana fa. Il fatto è che ho dovuto aspettare che anche il mio cuore tornasse a casa.

Sabato scorso è stato l’ultimo giorno di vacanza e abbiamo proprio deciso di viverlo alla grande.

Appena fatto colazione, siamo saliti in macchina, destinazione Parma.

Dopo aver vagato una ventina di minuti cercando la Certosa, mi sono decisa ad impostare il navigatore che ci ha fedelmente condotti in centro città (ma siamo sicuri che la certosa sia in centro? Mah!), in una piazzeta quasi interamente dominata da un parco giochi e da un ristorante-pizzeria “La Certosa”. No, non era proprio quella, la nostra meta.

Gira e rigira siamo arrivati a quella che da lontano ci sembrava la Certosa, ma nessuna via d’ingresso. Alla fine l’illuminazione. Vuoi vedere che è stata “incamerata” nella zona militare? Abbiamo suonato, ci siamo fatti identificare e abbiamo avuto la conferma alle nostre intuizioni.

Unici visitatori, siamo stati accompagnati in un piccolo tour della Certosa e dei suoi giardini.

Un po’ provati per l’estenuante ricerca nella terra parmense, siamo partiti alla volta di Modena, seconda tappa che si è rivelata più divertente di ogni aspettativa.

Tanto per cominciare, essendo arrivati in piena ora di pranzo, ci siamo fatti consigliare da un edicolante del centro un ristorantino, possibilmente tipico, in cui poter pranzare. E’ stato così che 100 metri più avanti abbiamo scoperto il ristorante Da Enzo, situato al primo piano di uno stabile, in quello che poteva essere un appartamento signorile.

Cito il menu solo per memoria storica:
  • Tortellini (rigorosamente in brodo di cappone)
  • Tris di carni all’aceto balsamico. Filetto di manzo, coniglio e vitella completamente ricoperti da una salsa densa di aceto balsamico. Semplicemente divini
  • Cotoletta panata e cotechino al vapore con purè, per i bambini

Subito dopo pranzo siamo andati in piazza XX Settembre (immagino fossimo in pieno centro) dove era attiva una pista di pattinaggio su ghiaccio.

Presa da improvvisa nostalgia dell’età adolescenziale e fingendo di voler aiutare i miei bimbi, mi sono infilata anche io un paio di pattini e… sorpresa! La pista è stata realizzata in ghiaccio sintetico, quindi ecologico.

E quanto ci siamo divertiti!

Prima di rientrare alla base, giretto d’obbligo in Piazza Grande con visitina agli stand della sagra del Cioccolato e piccola razzia nella bottega della pasta all’uovo: 2,600 kg di tortellini fatti a mano.

Domenica, viaggio di ritorno.

Mentre ci lasciavamo l’hotel alle spalle, non sono riuscita a trattenere le lacrime. 

4 commenti:

  1. Avete passato delle belle giornate, mi hai fatto venire voglia di vacanze, di girare un pò,spero arrivi presto la primavera per fare qualche bella gita fuori porta...Un abbraccio. Angela.

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  2. Angela è proprio così! Siamo stati veramente veramente bene e a me è venuta proprio voglia di viverne più spesso di questi momenti... certo mica si possono fare molto spesso 9 giorni di vacanza, ma non devono essere per forza 9, no?

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  3. ..dove c'è Chiara..c'è ecologico!!! Ma c'era la Kostner che si allenava!??!!..bellissime le tue vacanze con tutta la ciurma!! Che ne dici di una mini vacanza dalle mie parti? ti aspetto *_* Bianca

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  4. Hai visto Bia'?!? Sono il cane da tartufo dell'ecologico!!!
    E per la mini vacanza, tu aspettami!!! Vedrai, vedrai!!!!

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Se mi commenti, io sono contenta!

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