Giovedì mattina. Un’altra giornata di sole, e noi ci siamo regalati una bellissima gita a Ferrara. Non ero mai stata a Ferrara, neanche con la scuola.
Sarà stato il sole, sarà stata l’aria di vacanza, sarà stato che ero felice insieme alla mia famiglia, ma a me Ferrara è sembrata una cittadina allegra, veramente a misura d’uomo. E mi sono persa in sogni e fantasie. Ho cercato di immaginare come sarebbe la nostra vita se vivessimo in una città diversa da Roma, dove anche scendere per comprare un litro di latte è un’impresa.
Se penso che abbiamo impiegato 40 minuti per percorrere i 34 km tra Cento e Ferrara, mentre a Roma 40 minuti servono solo per uscire dal box… Ecco, meglio che non ci pensi, va.
Dicevo. Ferrara è veramente deliziosa. Si lo so, forse due ore non bastano per capire come sia veramente una città. Ma tanto mica mi ci devo trasferire davvero…
Davvero?
Abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio a ridosso del centro storico e, dopo una brevissima passeggiatina, eccoci entrare in Piazza della Cattedrale.
Potevamo non fare un saltino veloce veloce nella Cattedrale?
Ometto qualsiasi considerazione religiosa in proposito… quindi mi limiterò a dire che “architettonicamente” è una Chiesa imponente. Maestosa. Ricca.
Basta così! altrimenti vengo meno al proposito di non fare considerazioni che mi porterebbero a ricordare che Nostro Signore è nato in una mangiatoia, ha camminato per tre anni in lungo e in largo per la Palestina a piedi nudi, indossando una povera veste.
Ok. Basta.
Dato il poco tempo a nostra disposizione, ci siamo limitati a visitare il castello.
Nel tragitto di ritorno alla macchina naturalmente ci siamo fatti riconoscere. La Briciola ha dato il meglio di sé, piangendo e strepitando ad ogni passo, perché voleva essere presa in braccio.
Potere della stanchezza. Tanto che appena legata sul seggiolino è crollata addormentata. Ma vallo a spiegare ai ferraresi!
Tornati a Cento ho avuto giusto il tempo per salire in albergo, adagiare la Bellissima Addormentata sul letto e ripartire per accompagnare Papà alla sede di gioco.
Altro evento degno, anzi degnissimo, di nota. Per la prima volta, abbiamo lasciato la Bellissima Addormentata e i 2 fratelli-nani soli soletti in camera. Dieci minuti in tutto.
E quella è stata anche la prima sera in cui non abbiamo cenato in albergo, ma siamo andati alla ricerca di un localino alternativo.
Non avendo trovato nessuna delle tre pizzerie indicateci dalla farmacista della zona siamo andati, più o meno a colpo sicuro, al grande centro commerciale a 2 km dall’albergo, in cui si trova una divertentissima pizzeria.
Divertentissima perché si può mangiare pizza a volontà ad un prezzo fisso a persona.
Il regolamento è questo: le cameriere portano al tavolo una pizza per volta, a sorpresa.
Proprio così. Non ci si sceglie la propria pizza, ma si può rifiutare se ne viene portata una che non incontra i gusti dei commensali.
Proprio così. Non ci si sceglie la propria pizza, ma si può rifiutare se ne viene portata una che non incontra i gusti dei commensali.
Sul tavolo si trova una sorta di doppia paletta “+ Pizza” e “Stop”. Ovviamente, quando si è sazi e non si vuole più mangiare pizza, si gira la paletta su “Stop”.
E una giornata così speciale, meritava un dopocena altrettanto speciale: Bowling per tutti.
Di risate ce ne siamo fatte tante, ma proprio tante. Di partite ne abbiamo fatte due. Una l’ha vinta
Francesco e la seconda se l’è aggiudicata la mamma.
hai colto bene il senso di fe!
RispondiEliminaieri ti ho pensata :P