venerdì 7 ottobre 2011

Bolli, bolli, bolli pentolino... (78 di 365)



Iniziava così una canzoncina che mi cantava mia mamma mentre mi preparava la pappa…

Oggi sono meno storta dell’altra sera, ma il tema è sempre caldo e tocca delle corde, per me, molto delicate. Prima o poi scoprirò anche perché.

Mettere a tavola i miei figli è diventata una tortura. Se oso uscire dallo schema pasta-al-sugo-carne-gligliata-tutt’al-più-piccatina-al-limone, hanno sempre qualcosa da ridire, chi più chi meno. Ma si dà il caso che, tra le altre cose, io debba preoccuparmi che loro seguano una sana, corretta ed equilibrata alimentazione.


Ogni sera ce n’è una. E ogni sera cerco di sdrammatizzare e scendere a compromessi “mi accontento se l’assaggi”, come pure “mangiane almeno metà”. E poi invece succede che arriva la sera che io do in escandescenze. L’altroieri, per l’appunto.

Non la metto sul piano del “ho passato due ore del mio pomeriggio a preparare la cena per voi, e questo è il modo di ricompensarmi?!?!” Non mi occupo di loro per ricevere in cambio un premio, una medaglia, un riconoscimento, ma esigo che a quest’età sviluppino anche un’educazione alimentare. Un cibo può piacere o non piacere. E’ un diritto. Ma non lo si può decidere a priori.

Capita che una qualche volta non abbiano fame e non vogliano mangiare nulla, o che desiderino una tazza di latte. Va benissimo! Nessuna tragedia. Non mi sento respinta come madre. Ma rifiutarsi, persino di assaggiare un piatto nuovo o diverso, non è contemplato.

Assaggiare è la chiave che apre cuore e mente. A rimanere chiusi nella sicurezza delle solite quattro pietanze si perde la bellezza e la poesia di nuove scoperte.

Va bene. Lo so. A bocce ferme mi rendo perfettamente conto che non è con l’imposizione che io posso suscitare nei miei figli il desiderio di sperimentare nuovi sapori. Non è con un rimprovero o, peggio ancora con un “stasera vai a letto senza cena” che riuscirò a stuzzicare la loro curiosità gustativa.

In un barlume di lucidità ho prospettato loro di coinvolgerli nella preparazione della cena, sperando che cucinare li invogli anche a mangiare. Naturalmente hanno risposto con entusiasmo alla mia proposta. 
Chissà che non abbia finalmente trovato la loro chiave?

7 commenti:

  1. Tesora sottoscrivo tutto quello che hai scritto, massima stima.
    Poi alla fine ci metto anche un "mafaquellochetiparechemihairotto"...eh, ogni tanto ce vò!

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  2. condivido tutto, ho già provato e sperimentato tutto quello che tu stai provando ora..e, non per scoraggiarti, posso dirti che ancora siamo lontani dall'apertura mentale, dallo sperimentare nuovi sapori e il "gusto" della vita che passa anche per il cibo genuino e ben fatto...è già una conquista che assaggi la pasta con i funghi o con le melanzane scartando funghi e melanzane...pensa tu!! il coinvolgimento è una strada ma non aspettarti chissà che risultati...per esperienza, anche personale (anche io da bambina ero un guaio!!), solo il tempo potrà farti vedere dei miglioramenti, darti le giuste soddisfazioni e i meritati riconoscimenti che per chi cucina con amore sono niente ma anche necessari. quando usciranno da casa, magari per andare a pranzo a casa di un amichetto o, meglio a cena fuori e sperimenteranno da soli si accosteranno a tutte le cose che tu per anni gli hai proposto e suggerito...e speriamo solo a quelle consentite!!!! :-) tvb!!

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  3. Sta cominciando ad accadermi anche con la PM... e sì che le ho fatto sempre assaggiare di tutto, ora però sta prendendo delle fisse che non approvo per niente: la cosa che meno mi va giù è il suo assoluto rifiuto per il pesce, che mangiava in tutti i modi, in tutte le salse e di qualsiasi tipo fino a 6 mesi fa. Quindi non è una questione di piacere o non piacere, la sua... credo che sia un modo di imporsi. Oppure è stato vedere il cartone di Nemo che le ha fatto cambiare idea? ...

    Ok, devo anche stare zitta perché comunque mangia ogni tipo di verdure che le propongo (e non è una cosa da tutti i giorni, vero?) ma 'sta cosa mi scoccia. Magari è solo una fissa momentanea, tutti suggeriscono di "fregarla" mimetizzando il pesce qua e là, senza dirglielo ma a me non è mai andato a genio il fatto di prenderla in giro e di non essere sincera con lei. Non l'ho mai fatto. Quindi aspetterò e continuerò a proporre, dicendo sempre cosa sto mettendo nel piatto.
    Il coinvolgimento lo uso anch'io, come modo per stare e fare insieme ed è bello vederla sciacquare le seppie, pulire le verdure, spalmare (a suo modo!) le salse sul nostro aperitivo serale... ma di lì ad assaggiare certe cose, ce ne passa sì!

    Nel frattempo io però leggo, studio e cerco di capire...

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  4. p.s.: parliamo un po' di quelle carote nere... :)

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  5. Ale non mangia una cippalippa di niente che nn sia
    pasta in bianco
    pasta al ragu'
    pasta al pomodoro
    minestre passare e rigorosamente con pasta piccola
    polpette e carote


    .

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  6. Ecco, com'è che si dice? Mal comune mezzo gaudio!
    Cmq ho deciso di non mollare la presa. Cambio strategia, ma non mollo!!
    Le carote viola sono strepitosissime!!! Non vedo l'ora che mi arrivino di nuovo!!

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  7. Crescendo i gusti alimentari dei bambini migliorano, o almeno così è successo con Seba, che non ama particolarmente solo la verdura, ma diciamo che più o meno la mangia. Invece Luigi è una buona forchetta per le cose che ama, pasta, carne, pesce, ma non mangia quasi nessuna verdura. Un tempo mi disperavo ora sono un pò rassegnata, cerco di convincerlo ad assaggiare e so che a scuola lo fa a casa non sempre. Angela.

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Se mi commenti, io sono contenta!

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