(titolo ispirato da
una conversazione su FB)
(immagine presa da google) |
Ho chiesto
ufficialmente alla casalinga disperata
che si è insinuata nel mio corpo su due piedi, a tradimento e senza preavviso,
di fare cortesemente fagotto.
Non c’è giorno in
cui non mi costringa, mio malgrado, ad alzarmi e abbandonare temporaneamente il
pc, davanti al quale magari mi sono appena seduta per cazzeggiare finalmente su FB mettermi a lavorare,
obbligandomi ad imbracciare l’arma di distruzione di massa, nome in codice Folletto, per
sterminare acari e bricioline.
Per non parlare di
tutte quelle volte che, seducendomi con la frase “ci
dedichiamo solo a due faccenduole”, mi ha fatto ritrovare carponi a
smacchiare le fughe delle piastrelle, noncurante del fatto che, illo tempore, io avessi scelto come finitura
lo stucco “fumo di Londra”.
Prima di traslocare
però, mi ha fatto promettere solennemente e con la mano sul cuore, che avrei
fatto tesoro delle sue, mai troppe, perle di saggezza.
E così ho shakerato
la mia casalinghitudine d’emergenza con quella ossessiva compulsiva del mio
alter ego disperato, ed
ecco qui il mio esalogo personale (quattro punti in più non sono proprio
riuscita a trovarne, si accettano suggerimenti!):
“Per prima cosa prendi consapevolezza di come sia
cambiata la tua vita ora, e di come sia scandita la tua nuova routine
quotidiana. Fai attenzione, perché non essere più un’impiegata e lavorare da
casa potrebbe trasformarti in un Pokemon Mutante, con due straccetti di
microfibra al posto delle mani e un motore aspirante sotto ai piedi.
Ricordati
che è più facile tenere pulito che pulire.
Approfitta
dei tempi morti della giornata per fare le faccende domestiche. Aiuta a
prevenire la frustrazione.
Due batuffoli di laniccia polverosa non sono il male,
e li puoi eliminare con una passata di aspirapolvere e di straccio bagnato. Non
c’è bisogno di chiamare l’esorcista.
giusto! brava!!!! ti stimo sorella :P
RispondiEliminaE così ho shakerato la mia casalinghitudine d’emergenza con quella ossessiva compulsiva del mio alter ego disperato: mi hai fatto morire!
RispondiEliminaCondivido molti dei tuoi punti e li metto in atto da anni...Aggiungo non è necessario stirare neanche gli asciugamani e a volte neanche le lenzuola...
RispondiEliminame lo appiccico sul frigo, per quelle mattine in cui decido di rimanere a lavorare a casa e poi me ne pento amaramente
RispondiEliminaah, e sottoscrivo la versione di Angela: se ti impegni e ci metti fantasia, troverai molte altre cose che non è necessario stirare.
RispondiEliminaNon sono ancora così evoluta e un'acciaccata agli asciugamani la do! Le lenzuola sono COSTRETTA a stirarle perché noi solo piumini e copripiumini (e si vede se non sono stirati!!)... però li faccio stirare alla favolosa signora della tintoria :D
RispondiEliminaE poi, al di là della poesia del solicello, dei pini e del cielo blu... ma secondo voi, perché mi sarei ricavata lo spazio di lavoro in balcone?? Esattoooo!! PER NON SUBIRE DISTRAZIONIII ahahaha
Una buona soluzione? Delegare ai figli.
RispondiEliminaOvvero, se vuoi la paghetta, collabora.
E così "magicamente" uno spolvera e l'altro passa lo swiffer per le scale, e poi uno sparecchia la lavastoviglie e l'altro raccoglie i panni dallo stendino.
E stanno anche imparando a stirare: ho canovacci, asciugamani, tovaglie e lenzuola impeccabili. Perchè i maschi, quando si tratta di faccende domenstiche, sono mooolto più puntigliosi delle casalinghe disperate...
Bacione, Patty
ahhaha Pattyz lo terro' a mente con Ale :P
RispondiEliminaè il primo post che leggo e come inizio non è male ;-)
RispondiEliminaCiao Biancume, visto che roba?! :D :D :D
RispondiEliminaBenvenuta!