Sono a
dieta, perennemente a dieta. Ma stavolta faccio sul serio, e lo dimostra il
fatto che ho dato guerra, prima che ai chili di troppo, alla pigrizia. No, non
mi sono iscritta ad un corso intensivo
si Zumba, anche se da Amazon ricevo continuamente insistenti inviti ad
acquistare, in super offerta speciale, il CD, il DVD, il disco Wii, e tutto ciò
che in nome del dio Zumba sia stato prodotto su questa terra.
No, ho vinto
la pigrizia figlia del “ma sono sola a pranzo che mi metto a cucinare a
fare?!?”. Mi metto a cucinare perché altrimenti, diciamocelo, prima dell’arrivo
dell’ora di cena cadrei vittima di quell’istinto ossessivo compulsivo di
ingurgitare, neanche fossi un tritasassi, qualunque cosa di commestibile o meno
mi capiti a tiro.
Ho vinto
anche la pigrizia che può spingere ad acquistare alimenti semilavorati, semicucinati, semidigeriti
che, anche quando si autodichiarano “dietetici” sono i nemici numero uno,
quando non della linea, della salute in senso più ampio e del portafoglio!
Ho vinto la
pigrizia e ho ritirato fuori la dieta che una seria, serissima, nutrizionista
aveva confezionato per me poco più di un anno fa (quando dico che sono
perennemente a dieta mica scherzo!). L’ho letta, riletta, e riletta
un’altra volta e no, neanche quest’anno io ce la posso a fare a mangiare tutta quella quantità di cibo a ogni pasto.
Si, il
metabolismo va aiutato; una dieta equilibrata e bilanciata non va modificata.
Le diete fai da te sono deleterie per la salute, per la linea e per molte altre
cose. Fortuna che ogni dieta porta con sé una tabella di conversione (altro che
le equivalenze che ti fanno studiare in quarta elementare!), con millemila
alimenti alternativi, roba che quando hai finito di leggere, la dieta e la relativa tabella, a) sei talmente sazio che non vuoi vedere neanche un granello di sale;
b) ti è esploso un mal di testa tale che neanche ti fossi sbronzato con la
birra analcolica; c) nella tua testa (che ti fa male) frullano talmente tanti
cibi, alimenti, grammi, alternative che, alla fine, ti domandi se veramente
alla fine del trattamento avrai perso tutte le taglie che vorresti non
ritrovare più!
Resta il
fatto che, la pasta io la voglio eliminare, la nutrizionista disse che i cereali vanno mangiati,
eliminare, mangiare, mangiare eliminare… tocca trovare un compromesso. Il mio
compromesso sono riso (dal vialone nano, al carnaroli al più profumato thai,
fino agli “alternativi” spaghetti di riso), cous cous e l’orzo.
Io poi
adoro i “piatti unici”, soprattutto a pranzo quindi sì, riadattando la
meravigliosa tabellina delle alternative, limitando enormemente i grassi
(vegetali, visto che quelli animali non hanno il permesso di varcare la soglia
di casa), abolendo gli alcolici (addio bionda dei miei sogni), rielaborando e
inventando ricette di sana pianta, sono arrivata al 7° giorno, più o meno
consecutivo, di dieta e uno dei piatti da me più gettonati sono gli spaghetti di riso con pollo e verdure.
Le verdure
che in casa mia non mancano mai sono zucchine, carote, cipolle (di ogni forma,
colore e dimensione), lattuga romana, finocchi, pomodori, patate e funghi (no,
quelli ogni tanto mancano perché non sempre li trovo come dico io).
Tutte le
altre verdure, più laboriose da preparare e più puzzolose necessitano di domanda in carta bollata, da presentare al
resto della famiglia con almeno 6 giorni lavorativi prima dell’eventuale acquisto.
Per il riso
e gli spaghetti di riso uso quasi sempre:
una carota
e una zucchina tagliate a julienne; una cipolla affettata a casaccio l’importante
è che sia sottile sottile; del petto di pollo tagliato a striscioline.
Preparo un
finto soffritto con un cucchiaio d’olio e due dita d’acqua, faccio saltare le
verdure e a metà cottura aggiungo il pollo.
Solitamente
annaffio tutto con della salsa di soia ma, ultimamente, ho scoperto che anche la salsa di soia sia geneticamente
modificata così, in attesa di verificare questa ferale notizia, stamattina ho variato sul tema: in un bicchiere ho
stemperato un cucchiaino di curcuma e uno di paprika forte in un pochino di
acqua tiepida e l’ho versato sul condimento dei miei spaghetti.
Nel
frattempo, in una pentola ho messo a bollire un litro d’acqua. Appena raggiunto
il bollore ho spento la fiamma e ho versato 100 gr di spaghetti di riso e li ho
lasciati coperti per 4 minuti, trascorsi i quali ho scolato gli spaghetti e li
ho saltati con zucchine, carote e pollo.
E mi sono
sentita sazia e felice fino all’ora di cena!
Io adoro il riso, ma è lungo da cucinare e va seguito e non riesco a prepararlo più di una volta alla settimana, ieri l'ho fatto con la zucca, mentre orzo e farro non sono amati dai figli come la maggior parte delle verdure. Anche io sono un pò a dieta o meglio controllo quello che mangio senza esagerare e riesco a stare stabile di peso da un pò, mangiando o primo o secondo a pranzo o a cena. Evito la pasta la sera e la preferisco a pranzo ma non sempre. Dovrei riscoprire gli spaghetti di soia che mi piacciono molto.
RispondiEliminaIo da quando ho riscoperto la cottura del riso pilaf, lo preparo praticamente tutti i giorni: fa tutto "da solo", non serve stari lì a mantecare per ore e in 20 minuti è bello e fatto! E poi, lo ammetto e lo confesso: se ho voglia di "risotto" butto tutto nel boccale del bimby e anche lì, in 15 minuti si autoprepara...
RispondiEliminaGli spaghetti di soia, invece, non sono proprio la mia passione :-)