sabato 17 settembre 2011

Di scuole e di inserimenti (74 di 365)



In seguito ad una conversazione su FB, mia quotidiana fonte di ispirazione, mi sono trovata a riflettere sui miei sentimenti nei confronti della scuola in generale, e dell’inserimento alla scuola dell’infanzia, in particolare.

Lo ammetto, io ho la lacrima facile e, quando si tratta dei figli poi, sono sempre pronta a versarne a fiumi. Per il primo dentino, per il primo sorriso, per il primo passetto. Per non parlare della prima pipì in piedi!

Mi emoziona vederli crescere, vederli raggiungere i loro primi traguardi, le prime soddisfazioni e le prime delusioni.

Rimango sempre incantata al pensiero che "si sono formati dentro di me, ed ora eccoli! guarda come sono diventati, come stanno crescendo” e mi sembra impossibile anzi, un miracolo!

Ed è con un sentimento misto di stupore-miracolo-orgoglio che sto accompagnando mia figlia in questa fase consapevole della sua vita (povera cocca, al nido l’ho inserita che aveva poco meno di 8 mesi, e non la si può considerare un’esperienza consapevole). Devo ammettere, però, che stavolta sono io che sto affrontando questo periodo in maniera differente, perché lo so che è il mio ultimo inserimento da mamma.

Esteriormente invece, il mio atteggiamento è sempre lo stesso, adottato anche nelle occasioni precedenti: io mi fido. Mi fido della scuola che abbiamo scelto; mi fido delle maestre che abbiamo scelto, e che non pensavo più ci sarebbero capitate in sorte (ma questa è un’altra storia, di una preghiera e di un miracolo); io mi fido di mia figlia.

Abbiamo iniziato martedì, siamo state insieme un’oretta e mezza. Lo stesso è stato mercoledì.
Per il giovedì il programma, fornitoci oralmente da quelle illuminate delle maestre, recitava così:
Mamme care, giovedì e venerdì accompagnate i vostri bambini prestino (8.15) e verso le 9.00 uscite tutte insieme, perché i bambini devono piangere tutti insieme. E se non dovessero farlo, daremo loro i pizzicotti, perché i vostri bambini devono piangere.

Parole sante, santissime, benedette!

I bambini devono piangere per poter essere consolati. Per poter imparare che possono fidarsi.

Io dico sempre che nessuno si prenderà cura dei miei figli come faccio io. Ma al mondo ci sono, e ci saranno, persone che avranno a che fare con loro, si occuperanno di loro, si prenderanno cura di loro, e io devo ai miei figli la libertà di fare queste esperienze di diverso amore, possibilmente senza interferire.

Forse è proprio grazie a questo pensiero, che mi ha sempre guidato da 10 anni a questa parte, che non ho mai avuto alcun senso di colpa a mandarli “a scuola” fin da piccolissimi.

Ieri mattina, al momento di andare, lei ovviamente non voleva mandarmi via. Si era convinta e tranquillizzata con l’idea che mi avrebbe accompagnata alla porta. La maestra non sapeva del nostro piccolo, complice, accordo e, improvvisamente me l’ha tolta di mano. Io sono uscita dall’aula con le urla di mia figlia nelle orecchie. Ho protestato insieme ad un’altra mamma. Ma il mio risentimento è svanito nel momento stesso in cui l’ho espresso e, all’uscita, mi hanno accolta una bimba raggiante di felicità e una maestra visibilmente soddisfatta per una disperazione durata meno di 5 minuti.

Per parte mia, non ho potuto fare altro che abbracciare stretta stretta la mia cucciola in crescita e riflettere sulla piega che avrebbe assunto la mattinata, qualora io mi fossi trattenuta a questionare sul “nostro accordo violato”.

4 commenti:

  1. I tuoi figli sono davvero fortunati :) smuackssss

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  2. Uhhh Sara!! E' veramente un bel complimento questo... poi detto da te!! :*

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  3. Questo periodo relativo all'inserimento dei figli delle blogger alla scuola materna è molto sorprendente!
    Sto leggendo di mamme che stanno vivendo la cosa in questo modo tanto aperto e che sanno dire "Mio figlio ha sempre vissuto dipendente da me, ora si sta staccando progressivamente, e voglio essere capace di prepararlo al meglio alla vita!".
    Quanto mi piacciono queste mamme, complimenti!
    Io vorrò essere così, quando avrò un figlio!

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  4. Brava Chiara, sei un'ottima mamma...e so quanto è dura ogni giorno.

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Se mi commenti, io sono contenta!

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