sabato 2 luglio 2011

Cronaca di una tragedia sventata (65 di 365)


La crisi del 5 giorno non l’avevo assolutamente messa in conto. E ho fatto male, malissimo. Non ero preparata.

La tragedia si è scatenata giovedì notte, proprio mentre finivo il post del quarto giorno.
Alle 23.30 Tommy ci ha telefonato dal cellulare di un compagno di stanza (nonostante il regolamento invitasse ad evitare di dare i cellulari ai figli...)ed era in lacrime, per la nostalgia.

Come sono riuscita a consolare la nostalgia, è uscito fuori che aveva qualche problema di relazione con uno dei compagni di stanza.

Visto che cercavo di ridimensionare il problema col compagno di stanza, mi ha stroncato con un "mamma non ce la faccio a fare 15 giorni! Voglio tornare a casa prima!".

A mezzanotte, nonostante non fosse l’ora migliore per intavolare amabili conversazioni, abbiamo deciso di telefonare alla direttrice.

Ci ha detto che, in effetti, aveva notato qualche cosa tra i bambini, ma che aveva pensato di aspettare ad intervenire. Visto e considerato il disagio di Tommy, ha saggiamente deciso di intervenire seduta stante, di parlare con lui e di tranquillizzarlo.

Un po’ prima dell’una di notte, ho provato a sentire se la chiacchierata ha avuto qualche benefico effetto. Macché! Tommaso sempre in lacrime e sempre deciso a voler venire via domenica.
Ci siamo dati la buonanotte tra una lacrima (la sua) e un sospiro (il mio), con la promessa che ci saremmo risentiti stamattina, entro le 9.00

Sperando che la notte avesse portato via ogni velo di tristezza e che il sole avesse portato con sé un nuovo buon umore, ho mantenuto la promessa di telefonargli subito dopo la colazione. Invece stessa scena: “faccio solo una settimana”.

Ma stavolta le motivazioni erano diverse. Mi ha detto di annoiarsi; di non si divertirsi; che tutto fosse brutto.

Non so fino a quanto ho contato per ricacciare indietro la mia disperazione e la mia impotenza. Recuperato un briciolo di saggezza, sono riuscita a fargli notare che nei primi 4 giorni in cui ci siamo sentiti, lui era entusiasta, felice, che non faceva che ripetere quanto tutto fosse bello e che voleva tornarci con noi.

Finalmente uno spiraglio: mi dice che no, non fa tutto schifo, qualcosa si salva... E si lascia sfuggire che domenica i suoi 3 compagni di stanza (stanza da 4) se ne vanno via, 
perché fanno solo una settimana, e che lui si ritroverà da solo... al massimo con un bambino nuovo....

aaaaahhhhhhhhhhh allora era questo il problema? Forse…

Stamattina abbiamo avuto un fitto scambio di telefonate, Mamma-Direttrice; Papà-Mamma; Papà -Direttrice; di nuovo Mamma-Direttrice; Mamma-Papà.
Un mal di testa….
E per finire, dopo pranzo, Papà-Tommaso.

Qualcosa, finalmente, deve aver funzionato perché Tommy si stava rasserenando. Era tornato a divertirsi. I problemi stavano lasciando il posto ad un ritrovato entusiasmo.
Farà anche la seconda settimana...

… ma, per domenica, ci ha chiesto di partecipare al Final Show.

5 commenti:

  1. oh Chiaretta immagino come vi siate sentiti...non mi è mai successo, in effetti mio figlio è sempre andato via per una settimana...ma avete gestito la cosa egregiamente.

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  2. Cucciolo, lo capisco sai? E' capitato anche a me in colonia al mare, non conoscevo nessuno, una tristezza infinita e tanta nostalgia di casa...Siete stati bravissimi a gestire la situazione così. Speriamo che Cucciolo si tranquillizzi. Un abbraccione, Patty

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  3. Non me l'aspettavo proprio, perché le altre due volte era filato tutto liscio (e lui era anche più piccolo).
    Ad ogni modo sembra tutto veramente "rientrato". Ieri sera era di nuovo felice e pimpante, e non credo stesse fingendo... spero! :D

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  4. senti posso dire una cosa piccola piccola? andate a trovarlo domenica, e se vuole tornare a casa, portatevelo via. sia io che nestore siamo stati in colonia da bambini (e non ci hanno riportati a casa) e la colonia è stata un vero incubo. se ha nostalgia di casa, credigli. non dargli la sensazione di non essere creduto, non forzarlo. semplicemente, se così fosse, non è pronto a questo distacco.

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  5. Ma certo! Se vuole tornare lo riportiamo a casa. Lui lo sa. E' sempre partito con la consapevolezza che, in qualsiasi momento, poteva chiamare e venire via. E, secondo me, è proprio per questo che non ce l'ha mai chiesto. Stavolta qualcosa è stato diverso. La nostalgia è stata più forte. E gli crediamo talmente tanto che, anziché andare sul cucuzzolo a tagliare il prato, domani andiamo da lui :D

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Se mi commenti, io sono contenta!

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