Ieri ho dovuto comunicare ad una persona che non avrei avuto più bisogno della sua collaborazione. Ho passato due ore ad arrovellarmi su quali parole sarebbe stato opportuno utilizzare; quali scuse costruire per accampare una giustificazione plausibile.
Invece, mentre lo stomaco si attorcigliava su se stesso per l’ingrato compito che mi accingevo a svolgere, mi sono fermata a riflettere.
Come si fa ad insegnare ai bambini a “non dire le bugie”, a pretendere da loro la massima sincerità, a “prendersi le proprie responsabilità”, se poi noi adulti siamo i primi a cercare una scappatoia facile per le situazioni scomode?
Nel mio caso specifico, dire “non ho più bisogno di te, perché parto per Timbuctu” o dire “non ho più bisogno di te, perché non vai bene” equivale a dire “non ti tengo più a lavorare con me”. E allora perché si tende sempre a preferire la motivazione falsa, quella che sottintende “non è colpa tua, né colpa mia: sono i casi della vita”, piuttosto che quella che mette tutti di fronte alle proprie responsabilità: “tu non vai bene e io scelgo di sostituirti”?
Lo ammetto, l’idea di nascondermi dietro una motivazione falsa mi ha sfiorata per un attimo, ma l’ho immediatamente avvertita come una profonda mancanza di rispetto nei confronti del mio interlocutore.
Vorrei riuscire ad insegnare ai miei figli a non avere mai paura della verità. La verità ha una forza immensa, quella di renderci liberi. Liberi di camminare a testa alta. Liberi di guardare il mondo dritto negli occhi. Liberi di non doverci nascondere. Liberi di scegliere.
Liberi di vivere.
Brava Chiara!!! I nostri figli ci guardano e da noi imparano... non è retorica,ma noi siamo il loro esempio. Bianca
RispondiEliminaHai fatto bene a scegliere di dire la verità.
RispondiEliminaSecondo me è sempre una cosa molto importante, e sono pochissimi i casi in cui è forse meglio addolcirla o nasconderla (BabboNatale, per esempio).
Io poi preferisco sempre che mi vengano dette le cose come stanno, perchè se ho un difetto solo se qualcuno me ne fa accorgere posso cercare di migliorarlo.
E mentire non mi piace, oltre a non riuscirmi proprio... anche se spesso causa problemi.
Avete proprio ragione!!
RispondiEliminaI figli imparano più dalle nostre azioni che dalle nostre parole! Di questo ne sono stata sempre superconvinta (dai tempi in cui ero ancora solo figlia)
E se il detto è che "le bugie hanno le gambe corte" nel mio caso sono proprio amputate!
Babbo Natale non la considero una "bugia" ma una "bella favola".
In ultimo, se dire la verità può causare problemi, mentire genera una serie di catastrofi a catena.
Sono concorde con voi!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaI figli sono il nostro specchio, tutto ciò che facciamo noi, loro lo rifanno.....dobbiamo stare attente a ciò che si fa e che si dice, se no ci rimproverano come se loro fossero i genitori e noi i figli!
io non addolcisco neanche babbo natale, come sapete, ma nessuno mi ha creduto: "come fa babbo natale ad esistere nella fantasia se i regali che porta sono veri?" mi ha detto lucia. non s'è fidata.
RispondiEliminaTendenzialmente anche io non sono per le bugie, ma certe volte non fa male addolcire la verità...io per carattere ci sono cose che fatico a dire, mi dispiace ferire le persone, ma ripeto non le considero vere e proprie bugie, ma delle mezze verità...Babbo Natale, il topo dei denti sono delle favole anche per me, nonostante il mio piccolo una volta quando ha scoperto tutto mi ha accusato di aver detto una bugia ed io allora gli ho raccontato la favola!
RispondiEliminaCredo che ai nostri figli oltre ad insegnare e a farli abituare alla verità, la cosa importante su cui lavorare è la modalità nell'affrontarla ... che non è una cosa del tutto marginale. Spesso noi adulti pensiamo che dire la verità è importante ma farlo in un certo modo può essere pedagogico altrimenti può sortire l'effetto contrario. Insegnare una modalità universalmente giusta è una sfida soprattutto per noi genitori che cerchiamo di fare del nostro meglio .La strega di Biancaneve
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