martedì 20 maggio 2014

Facce da mammacheblog


Quando sono partita da Roma non lo sapevo che quello appena trascorso sarebbe stato il mammacheblog delle mie facce.

Faccia tosta – per non essermi fermata all’evidenza e aver chiesto al barista della stazione dove fosse finito il vassoio delle grangolose, e per aver accettato di farmi mettere lo smalto rosso da niente-popo-di-meno-che Claudia Mencaroni in persona personalmente, su un treno lanciato a 300 km/h e senza una boccetta di acetone, per correggere eventuali disastri che, ça va sans dire, non si sono verificati... Se non è stile questo…

faccia da video - per aver rilasciato un’intervista a Veronica Viganò per Bepanthenol, subito dopo essermi registrata e prima di tuffarmi e perdermi nell’atmosfera del mammacheblog. L’unica risposta che mi ricordo di aver dato è quella alla domanda “quale è il tuo modello di donna (e mamma)?mia madre, mia unica grande, immensa fonte di ispirazione.
Ah, ovviamente anche quest’anno, nonostante l’iscrizione, non sono riuscita a superare lo scoglio del MOMShowCase. Io lo so che l’anno prossimo FattoreMamma mi oscurerà la casella per la prenotazione…

FACCIA DA SUSHI – mangiatelo voi, possibilmente a cena e in compagnia di una delle vostre più care amiche, un intero bastimento in bamboo carico di sushi, sashimi, maki, temaki e maguro e poi raccontatemi che faccia vi viene fuori.

FACCIA DA DAMINA DELL’800 – per essermi perfettamente adeguata all’atmosfera offerta dall’hotel Bagliori, con il suo giardino fiorito, il balconcino che neanche Giulietta in quel di Verona, la stanza con i drappeggi e la sala da colazione in stile.

FACCIA DA DOUGLAS – Mi sono divertita da matti a farmi analizzare il viso da Paolo, inviato speciale della profumeria Douglas di Corso Buenos Aires che, con una cresta viola da urlo e il suo sofisticatissimo apparecchio, pieno di sensori e lucine, mi ha annunciato che il livello di idratazione della pelle del mio viso sia sotto la suola delle scarpe, che l’elasticità è appena sopra la soglia minima accettabile e che quando distribuivano la pigmentazione, io ero in fila per la cazzeggitudine, ma tant’è!

FACCIA DA TRIGLIA – quando ho scoperto che l’oggetto del desiderio del 2014, l’epilatore Philips a luce pulsata, non avrebbe potuto mai essere mio perché sui peli, pochi e biondi, avrebbe lo stesso effetto di un colpo di spazzola su una testa diversamente pettinabile (cit.).

faccia da selfie – mai fatto un selfie in vita mia (ma si va forse uno o due, dei quali si sono perse le tracce un attimo dopo averli scattati), ma cosa non si fa per il gioco collettivo dell’ora di pranzo (quest’anno dedicato a #myhuggies), anche se non si è capito nulla delle meccaniche di partecipazione e premiazione. Ciononostante, oltre ad aver collezionato un gran numero di foto ricordo, ho conquistato uno dei tre ambitissimi Pippo Huggies messi in palio. Si, esattamente lui: l’ippopotamo blu che 40 anni fa ci faceva dormire tranquilli e asciutti


faccia da oscar – ma per questa, dovete credermi sulla fiducia!

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