venerdì 2 novembre 2012

La nostra Prima Comunione home made



Cosa si fa quando si riceve la proposta più bella del mondo, dopo quella di  matrimonio, s’intende?
Si fa un salto di gioia, una giravolta, fatta un’altra volta e si dà un bacio a chi vuoi tu.

Detto, fatto, deciso: Mariaelena e io avremmo organizzato e realizzato una festa interamente autoprodotta in onore della Prima Comunione di Tommaso, in quel del Cucuzzolo.


Io e la mia creatività non abbiamo più segreti per nessuno ormai. Il mondo intero sa che siamo due entità separate e distinte, due rette parallele che non si incontreranno mai. Ma la mia amica Mariaelena, invece, di creatività, di estro e inventiva ne ha da vendere e nello spazio di un bibidi bobidi bu oltre alla meravigliosa torta decorata in pasta di zucchero, ha realizzato i bigliettini ricordo e i sacchettini per i confetti; ha scritto a mano le 50 pergamenine per le bomboniere (autografate dal Comunicando) e ha magistralmente confezionato le bomboniere speciali per i nonni e gli zii… Chi conosce la mia insana passione per la Contessa Lene Thun certamente non si stupirà che  io abbia scelto l’angioletto bianco della limited edition 2012; chi invece non la conoscesse, ora lo sa!

Ecco quindi che quel frizzante venerdì mattina, a sole 48 ore all’evento,  caricata la macchina all’inverosimile (questo è ciò che ho pensato alle 10 di mattina, non immaginando cosa sarebbe potuto entrarci ancora!), sono partita alla volta di Albano Laziale.
Sarebbe stata l’occasione ideale per abbassare i finestrini e lanciare la musica “a palla”… peccato che facesse un certo freddino, nonostante non stessi più indossando le calze, e lo stereo della  macchina abbia smesso di funzionare un lustro abbondante fa, ovvero quando un adorabile dueenne scambiò la fessura dei CD per una gettoniera… Peggio per me, che mi sono ascoltata cantare a squarciagola!

Arrivata ad Albano, c’era lei che mi attendeva già sulla porta, con una discreta quantità di buste, borse e valigie ai suoi piedi.
Ora sì che la squadra era al completo e che l’avventura poteva incominciare!

Per prima cosa, la spesa. Frutta, verdura, carne, formaggi, tranci di salumi, tutto rigorosamente stipato in macchina (ma non era già piena all’inverosimile?!). “Be’, dai, ci siamo quasi… facciamo giusto un salto alla Conad di Fiuggi per prendere l’acqua e le uova”… Ne siamo uscite con 6 sacchetti pieni pieni.

E non sto a dire la spedizione punitiva della settimana prima alla Metro, con Monica, e al negozio degli addobbi e dei decori.

Come Dio ha voluto, alle 17 eravamo in loco, belle cariche e operative e rifocillate.
Anche i nostri bimby erano pronti sulle griglie di partenza.

Tra un cocktail e una birra, tra una “confessione” e l’altra, abbiamo preparato, tagliato, sminuzzato, impastato, lievitato, cucinato e soprattutto riso. Riso fino alle lacrime, riso da non tenersi in piedi, riso da non riuscire neanche a respirare.

Ma  ho anche pianto. Ho pianto di rabbia, di frustrazione, di stanchezza quando la pasta madre ha incrociato le braccia e non ne ha voluto sapere di tirare su l’impasto dei plumcake salati. Come si fa a servire i salumi affettati senza una fetta di plumcake salato?!?
Ma sono tornata a ridere quando la mia amica mi ha rivelato una delle sue tante perle di saggezza: I salumi affettati se li mangeranno con una fetta di pane, come fanno tutti. Che ne sanno gli invitati che fosse previsto un plumcake salato? Ecco, ora a distanza di 6 mesi lo sapete!

E cosa vogliamo dire della bellezza dell’aver confezionato i sacchetti dei confetti, riempito le bottigliette con l’olio, dell’aver disposto tutto in due cesti di vimini, sedute in veranda accarezzate dai primi tiepidi raggi di sole, e pettinate da un venticello  leggero?

Sabato sera era tutto pronto, tranne il plumcake salato.
I muffin alla salsiccia
Il cous cous di pollo
La pasta fredda
Le polpettine al curry
Le polpettine al sugo
l’hummus
Il tiramisu
cui si sarebbero aggiunte salsicce, costine e bruschette alla brace, le meringhe e la torta al cioccolato di Stefania, la torta al cioccolato di Daniela, la crostata e la torta alle mele della Nonna, e i biscottoni di Laura.

E, mentre domenica mattina eravamo tutti in Chiesa ad emozionarci intorno a Tommaso, la mia fatina era tornata sul Cucuzzolo per apparecchiare i tavoli dei buffet, accendere la brace e accoglierci tutti felice e sorridente.   

Considerato che gli ultimi invitati se ne sono andati via alle 23.00 passate, direi che sia stato proprio un successone!

1 commento:

  1. Ma che bel racconto! che bello festeggiare in questo modo... Complimenti!

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Se mi commenti, io sono contenta!

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