domenica 18 dicembre 2011

Più libri più liberi - c’ero anche quest’anno (89 di 365)



Ci sono andata. Anche quest’anno. Vincendo il fastidio di ritrovarmi sola in mezzo a millemila persone. D’altra parte ognuno ha i suoi limiti, e io sono ben lungi dal considerarmene priva!
Ad ogni modo, un’influenza semi fulminante ha colto all’improvviso la mia compagna di mille avventure più o meno culturali e, a meno di 12 ore dall’evento, ho messaggiato le fatidiche parole “io però andrei lo stesso”… conoscendomi, il condizionale era d’obbligo.

Fino all’ultimo la mia determinazione è stata messa a  dura prova da:
1) consegna della borsa della piscina al meraviglioso nonno che, da tre anni a questa parte, svolge egregiamente l’ingrato compito di seguire i miei figli nell’attività sportiva;
2) figlio neo-ottenne, la cui classe mi fregio di rappresentare, “mammaaaaaaaaaaaa!! La maestra ha detto che siamo messi molto male con la carta igienica, i fazzoletti e lo scotteeeeeeex!!” Santi Numi, figlio mio! Vi ho ricoperti di carta igienica meno di un mese faaaaa!
3) telefonata da parte di una mamma della classe da me (im)meritatamente rappresentata, per un dettagliatissimo resoconto circa l’esito negativo della spedizione presso il Dirigente Scolastico;
4) acquisto e consegna a scuola del materiale di cui al punto 2;
5) fallimentare tentativo di intercettazione del Dirigente Scolastico e conversazione telefonica con la segreteria didattica.
Ebbene… nonostante tutto ciò, alle 11 in punto, con appena un’ora di ritardo sul ruolino di marcia, varcavo la porta di ingresso del Palazzo dei Congressi dell’EUR e mi perdevo tra stand, libri, libri, visi, voci, libri, sorrisi. E poi libri e ancora libri.
Ero talmente assorta che ho rischiato un frontale con Zingaretti… No, non Luca, quell’altro!
Essendo il primo giorno, sono intervenute anche le autorità a dare la loro benedizione. Lo so perché ho passato qualche minuto di fronte al palco d’onore, ad ascoltare il discorso inaugurale. Poi però, quando ho realizzato che tutto sommato non avessi chissà quanto tempo a mia disposizione, ho preferito trascorrerlo tra gli stand che nell’area conferenze.
Nella mia affannosa ricerca della scala per salire al primo piano, mi sono imbattuta in un gruppo di liceali, alti mezzo metro più della loro professoressa, e li ho sentiti implorare così: “Pr’ressorè, nnamo via! Se semo stufati tutti!!” Viva la cultura, viva i giovani d’oggi! Però una risata m’è scappata, segno che non sono poi così bacucca, babbiona e bacchettona.
E poi finalmente ho trovato loro! Gli amici di CreativaMente, conosciuti al “più libri più liberi” del 2010, e ritrovati più spumeggianti che mai! E, mentre l’anno scorso Furto d’Autore, Parolandia e Tutta un’altra storia ce li ha portati Babbo Natale, quest’anno sono tornata a casa con una copia de Giro giro Mondo autografata da  niente popodimenoche Emanuele Pessi, ovvero la Mente Creativa che ha dato vita a CreativaMente!
L’immagine più bella? Vederli spiegare i giochi con passione, chini sui tabelloni, con il gusto di coinvolgere l’interessato di turno, a prescindere dall’eventuale vendita.
Mannaggia che in fiera ho preso solo un gioco… vorrà dire che farò spese direttamente dallo shop on line.
Ho proseguito il mio giro, fermandomi qua e là. Sfogliando libri, fermandomi a chiacchierare con gli espositori, scattando qualche foto… Poche però!
E così ho conosciuto le ragazze di Deinotera Editrice, che mi hanno conquistata con un sorriso e con il loro Fiocco di Neve e il profumo delle terre lontane di Luli Gabrieli, di cui scriverò più approfonditamente appena lo avrò terminato di leggere.
Mi sono innamorata del loro Progetto di Lettura, rivolto alle scuole, che prevede tra le altre cose l’Incontro con l’Autore. E mi sono ripromessa che, non appena la nostra scuola, che ha visto un improvviso cambio di Dirigenza, con tutti gli annessi e connessi, tornerà alla normalità, proverò a proporre questo interessante progetto alle insegnanti dei miei figli (e non solo).
Ho ritrovato anche i ragazzi di VerdeneroEdizioni Ambiente, dai quali l’anno scorso presi, tra gli altri, le Confessioni di un eco consumatore, cui periodicamente attingo informazioni preziose sul ciclo di vita dei nostri beni di consumo.
Nonostante finora fossi riuscita a tenermene a debita distanza, questa volta non ho potuto fare a meno di avvicinarmi al tanto temuto e-book. Sissignore, io faccio parte di quella nutrita schiera di lettori che devono sentire il peso del volume, in mano e nella borsa, e l'inconfondibile odore della carta stampata. Ma d’altra parte un anno e mezzo fa non sapevo cosa fosse un blog, concepivo il cellulare con l’unico scopo di fare telefonate, e mi portavo dietro un notebook da 16 pollici per inviare una mail dal parcheggio della piscina!
Mentre l’anno scorso il box dell’e-book era stato relegato nel gelido piano -1, di spalle all’area conferenze allestita per pochi eletti, quest’anno è stato promosso al corridoio centrale con ben due stand: Sony con il Reader ed IBS, col suo leggo. E niente, non c’è storia. Nella mia beata ignoranza, mi sento di poter affermare che Sony batte tuttiglialtri 10 a 1. Intanto Reader ha uno schermo capacitivo mentre leggo ce l’ha resistivo, ovvero il primo basta solo sfiorarlo e ti apre l’universo, il secondo ha bisogno del pennino.
Reader ha non so quanti vocabolari, mentre leggo ha “solo” il dizionario di italiano. Però leggo una caratteristica carina ce l’ha: il lettore vocale. Oddio, ancora è di quelli con la voce metallica e, nell’era dei comici famosi che prestano la loro voce al Tom Tom, la metallica non si può sentire! Però l’ho trovato geniale!
Mi era presa una mezza idea di chiederlo a Babbo Natale ma, tra una cosa e l’altra, alla fine la letterina non l’ho scritta. Vorrà dire che proverò a chiederlo ad Alessio per il mio compleanno, sempre che, nel frattempo non mi venga in mente qualche altro desiderio!
Ore 15, il mio big bang personale aveva detto STOP e mentre guadagnavo l’uscita attraverso quel labirinto di stand, sale e corridoi, un poster appeso sulla parete mobile della Zero91 ha catturato la mia attenzione “è contro l’editoria a pagamento”. Avrei anche potuto intuire cosa significasse, ma ho voluto farmelo spiegare da una sorridente signorina, con la quale ho chiacchierato più di venti minuti ma della quale, ahimé non ricordo il nome… Anna forse?
Da qui me ne sono andata con una copia di Camilla Portafortuna di Stefano Ceccarelli sotto al braccio. Anche di questo libro lascerò una traccia appena lo avrò finito. Per il momento posso dire che ne sto amando lo stile, pulito e coinvolgente.
Avrei voluto portarmi via molto di più ma, ahimé quest’anno, causa tagli vari, quasi nessun espositore aveva a disposizione il POS, ovvero la possibilità di ricevere pagamenti tramite bancomat o carta di credito e io, che se nel portafoglio mi trovo 10 euro la considero una giornata particolare perché, se potessi, pagherei con carta di credito persino il caffè, sono rimasta tristemente a bocca asciutta…
Nell’aria aleggiava la possibilità che questa fosse la decima ed ultima edizione di Più Libri Più Liberi, invece io spero di ritrovarmi qui, a un anno da oggi, a scrivere dell’undicesima edizione della più importante fiera della Piccola e Media Editoria! 

2 commenti:

  1. E se in futuro - per questa e altre divententi e interessanti avventure - ti servisse un ulteriore compagna di viaggio... fammi un fischio!!! ;)

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  2. Io cerco sempre compagne d'avventure... Odio proprio fare le cose da sola, 'n c'è gnente da fa'!! :D

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Se mi commenti, io sono contenta!

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