mercoledì 27 aprile 2011

Il nostro triduo pasquale (48 di 365)



Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi non è proprio il motto che fa al caso nostro, tant’è vero che quest’anno, anziché passare la Pasqua noi cinque “soli” ad Arcinazzo, abbiamo cambiato cucuzzolo per stare con il resto della famiglia.

E così, dopo aver assistito alla messa del Giovedì Santo (per la verità siamo andati via poco prima che iniziasse il rito della lavanda dei piedi), il venerdì sera abbiamo partecipato alla Processione del Cristo Morto, in quel del paesino umbro. Per la gioia del parroco, i miei figli hanno voluto far parte del corteo. Portavano le fiaccole accanto e dinanzi al Vescovo.

L’origine di questa processione, a carattere penitenziale, risale al Medio Evo (anche se pare
che per un paio di secoli ne venne vietata l’esecuzione) e vi prendono parte personaggi in costume.
Hanno aperto la processione una ventina di penitenti. Uomini incappucciati con indosso una lunga veste nera. A piedi scalzi, trascinavano grosse catene alle caviglie e pesanti croci sulle spalle.
A seguire, gruppi di crociferi che portavano alte croci rivestite in carta ed illuminate all’interno con delle candele e, subito dopo, un gruppo di bambine in abito della Prima Comunione, portavano in mano i simboli della passione: la corona di spine, la veste, le Scritture, i dadi con cui i romani giocavano ai piedi della Croce.
Poi il catafalco con il corpo ligneo del Cristo, affiancato da 4 portabandiere.
Un centurione romano a cavallo.
Il vescovo e i prelati, preceduti ed affiancati dai chierichetti con le fiaccole
Il Simulacro della Vergine Dolente
Gli appartenenti alla Confraternita seguiti dalle Pie Donne, che intonavano il Miserere e lo Stabat Mater.

E’ stato molto suggestivo ed emozionante.

Ad un tratto, tra la folla, una vocina ha esclamato “Ecco mamma! Voglio andare da mamma!” E così mi sono fatta un piccolo tratto con la Briciola in braccio che, dopo poco, ha chiesto di tornare a casa perché stanca.
Io, invece, ho seguito il percorso, fino a tornare in Chiesa e a recuperare gli altri due figli.

Siamo ancora in “clima” pasquale, quindi mi astengo dal fare alcune considerazioni che, però, prima o poi mi deciderò ad esternare… Per ora mi porto ancora nel cuore gli occhi emozionati dei miei figli e l’esclamazione di Tommy, all’uscita della Chiesa “Mamma! È stata l’esperienza più bella della mia vita!”

Sulla strada del ritorno, ci siamo fermati nelle sale parrocchiali in cui venivano offerti panini con burro e alici (in alternativa, sgombro) e bicchieri di vino… Noi abbiamo preso solo i panini!

Tornati a casa, convinta che l’avrei trovata sveglia e un pochino spaventata per lo spettacolo cui aveva parzialmente assistito, ero pronta a tranquillizzare Michela. A dirle che quegli uomini incappucciati non erano “cattivi”, e che le catene non gli facevano male, visto che erano tenute alle caviglie con dei nastri di stoffa.

Invece, l’ho trovata che dormiva beatamente e, al suo risveglio, mi ha chiesto se anche io avessi visto le “streghe con i fiocchetti”.

Sono stati 4 giorni in famiglia e di famiglia. Circondati dagli affetti più cari e, complice una tecnologia che mal si sposa con i cucuzzoli, il pc ha solo cambiato aria e noi abbiamo veramente staccato la spina

2 commenti:

  1. Ogni tanto la spina VA staccata.
    Hai fatto bene bene bene! :)

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  2. Noi quest'anno un pò perchè abbiamo la comunione di Luigi abbiamo partecipato un pò a tutte le funzioni, lavanda dei piedi e processione per le vie del paese e poi ovviamente la S. Messa. Sono contenta che abbiate passate delle belle vacanze.

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Se mi commenti, io sono contenta!

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